Voldemort ha usato Nagini per uccidere Piton e non l’Avada Kedavra per una sola parola: paura.
Come tutti sappiamo, la morte è l’unica grande paura di Voldemort ed è proprio la paura della morte che ha guidato le sue azioni più estreme (creare gli Horcrux).
Ma tutto ha un prezzo e anche per il mago Oscuro non ci sono stati sconti e la cosa peggiore che ha sperimentato dopo la creazione dei suoi Horcrux è stato frammentare la sua anima rendendola “meno del più meschino dei fantasmi”, nonostante non sia mai riuscito a capire perché quella fatidica sera di Halloween la maledizione gli è rimbalzata contro.
Ma in fondo, non ha mai capito l’amore e il sacrificio, per lui non esiste il bene e il male, per lui esiste solo il potere“.
Per quanto lo riguarda, Harry lo ha sconfitto dimostrandosi più potente, non solo quella sera di Halloween ma anche al cimitero di Little Hangleton, quando gli è sfuggito nuovamente.
Voldemort sa che deve diventare più potente per sconfiggerlo, ma cos’altro può fare? Usare l’astuzia, ma come?
Istruisce sé stesso e tortura il fabbricante di bacchette, Garrick Olivander.
Impara che per diventare più potente, l’unica cosa che gli resta da fare è possedere la Bacchetta di Sambuco.
Ma la bacchetta di Sambuco cambia lealtà soltanto quando un altro mago sconfigge colui che la possiede, soltanto con la sua lealtà è consapevole che può raggiungere il potere di uccidere Harry Potter e diventare così immortale.

Ma dopo una lunga ricerca e molti omicidi, dopo aver finalmente preso possesso della Bacchetta di Sambuco, capisce che qualcosa non funziona e così, traccia la traccia insanguinata della Bacchetta di Sambuco fino a Piton.
Si convince che, colui che ha ucciso il suo ultimo maestro, è il vero maestro della Bacchetta di Sambuco e solo a quel punto sa che deve uccidere Severus Piton per guadagnarsi la sua lealtà.
Allora perché non uccide Piton con un semplice “Avada Kedavra?”
Per una serie di domande che Voldemort si pone…La bacchetta agisce contro il suo padrone? Il secondo proprietario della bacchetta uccide il primo nel sonno, tagliandogli la gola. Piton usa la sua stessa bacchetta per uccidere un Silente disarmato. Ma Voldemort non ha sconfitto Piton. Può dunque contare sulla lealtà della Bacchetta? Forse Voldemort può, ma conosce anche il destino che lo attende se fallisce. Forse non la morte, ma qualcosa di quasi altrettanto grave.
Diciassette anni prima, Voldemort non ci avrebbe pensato due volte prima di uccidere Piton con la Bacchetta di Sambuco, ma aveva paura, terribilmente paura di fallire.
Già una volta la maledizione gli si era ritorta contro, non aveva nessuna garanzia che non sarebbe potuto succedere di nuovo.
Inoltre, sa che Harry sta dando la caccia agli Horcrux.
Niente impedisce a Harry di distruggerli tutti, ed è solo una questione di tempo prima che l’uno muoia per mano dell’altro.
Voldemort aveva già ucciso con un serpente; aveva usato il basilisco che aveva ucciso Mirtilla Malcontenta per rendere il diario un Horcrux. A questo punto, se “conta” qualcosa di così terribile, la bacchetta gli avrebbe mostrato la sua lealtà.
Credo che Voldemort, mentre è nella Stamberga Strillante insieme a Piton, si è sentito più vulnerabile di quanto non si fosse mai sentito prima.
É convinto che la sua vita dipende dall’esito di quella battaglia e sceglie l’opzione più sicura, Nagini.
La paura è stata l’unica e vera motivazione di Voldemort.