Una popolare teoria dei fan suggerisce che Neville Paciock non è goffo e che il suo talento è davvero al livello di Harry Potter.
Harry Potter ha introdotto gli spettatori in un mondo di magia e un certo numero di streghe e maghi, alcuni con abilità straordinarie e altri meno. Neville Paciock, ad esempio, si è distinto per la sua goffaggine e mancanza di abilità con vari incantesimi, ma una teoria dei fan suggerisce che non è esattamente colpa di Neville. Il mondo magico di JK Rowling ha visto la luce nel 1997 con la pubblicazione di Harry Potter e la pietra filosofale, il primo capitolo di quella che sarebbe diventata una serie di sette romanzi, culminati nel 2007 con Harry Potter e i Doni della Morte .
Neville è descritto e interpretato come uno studente goffo, disorganizzato e mediocre, ma ha avuto alcuni momenti davvero brillanti e coraggiosi (come la decapitazione di Nagini) che ha fatto dubitare i fan di Harry Potter.
Neville è privo di abilità o possiede la bacchetta sbagliata?
Nel mondo di Harry Potter, un mago non sceglie la sua bacchetta: la bacchetta sceglie il mago. È un processo a cui i lettori e gli spettatori assistono insieme ad Harry nella Pietra filosofale, ed è una “legge” che si applica a ogni singolo mago e strega. Neville usa la bacchetta di suo padre per anni, il che secondo i fan spiega perché ha così tanti problemi con vari incantesimi durante i suoi primi anni a Hogwarts. Poiché la bacchetta non è sua e lui non ha alcun collegamento con essa, la sua magia è tutta incasinata, ma eccelle in altre aree che non richiedono molto l’uso di una bacchetta, come Erbologia.
Quando Neville compra un’altra bacchetta, le capacità migliorarono e con ciò anche la sua sicurezza, che è stata la combinazione vincente per un bambino che ha vissuto all’ombra di suo padre e non ha mai ricevuto davvero il supporto di cui aveva bisogno. Questo spiegherebbe anche perché la profezia presenta Harry e Neville alla pari: sono davvero talentuosi come gli altri, a volte in ambiti diversi, ma Neville ci ha messo molto per dimostrarlo per colpa della bacchetta sbagliata.