Evan Peters ha avuto un bel processo di preparazione per il ruolo di Jeffrey Dahmer.
Evan Peters ha guadagnato tutta una serie di nuovi fan nelle ultime settimane. Questo, dopo la sua interpretazione del micidiale serial killer Jeffrey Dahmer nella miniserie poliziesca biografica di Ryan Murphy.
Di recente è Dahmer che ha raccolto più attenzione. Questo non è solo per l’interesse del pubblico per la storia, ma per l’eccellenza con cui Peters ha rappresentato un ruolo così emotivamente estenuante. L’attore è solo l’ultimo di una serie di altri che hanno interpretato Dahmer, dopo Jeremy Renner nel 2012 e Ross Lynch nel 2015.
Interpretare Jeffrey Dahmer è stata “la cosa più difficile” che Evan Peters abbia mai fatto.
Evan Peters dopo l’uscita di Dahmer è stato intervistato da Netflix sulla complessità di incarnare un assassino a sangue freddo.
“Onestamente, ero molto spaventato per tutte le cose che ha fatto” ha spiegato Peters. “Immergersi in questo e cercare di impegnarsi è stato assolutamente una delle cose più difficili che abbia mai dovuto fare nella mia vita, perché volevo che fosse molto autentico. Ma per farlo, dovevo andare in posti davvero bui e rimanerci per un lungo periodo di tempo.
In che modo Evan Peters ha rispettato le vittime di Jeffrey Dahmer?
Una delle parole che continuava a comparire durante l’intervista di Evan Peters con Netflix era “autenticità“. Era un desiderio dell’attore – così come del creatore Ryan Murphy – fornire un resoconto credibile degli eventi così come sono accaduti, e così facendo onorare le persone che sono state effettivamente assassinate da Jeffrey Dahmer.
“È stato così sbalorditivo che tutto sia realmente accaduto, che è stato importante essere rispettosi delle vittime, delle famiglie delle vittime, per cercare di raccontare la storia nel modo più autentico possibile” ha rivelato Peters.
Lo svantaggio di diventare Dahmer nel modo più accurato possibile sullo schermo non è stato senza conseguenze per la star.