La nostra storia narra di un uomo amato da tutti che usa la sua magia prima di tutto per aiutare e dare sostegno ai suoi vicini, creando pozioni e antidoti per loro in quello che lui chiama “fortunato pentolone da cucina”.
Dopo aver vissuto una buona vita, l’uomo muore e lascia tutte le sue cose all’unico figlio.
Sfortunatamente il figlio è molto diverso dal padre…
Dopo la morte del padre il figlio trova il pentolone e dentro di esso c’è una pantofola e una nota scritta dal padre che dice: “nella più profonda speranza, caro figlio, che tu non abbia mai bisogno di questo”.
Non pensando ad altro che al pentolone e disinteressandosi delle persone del villaggio che non sanno fare magie il figlio volta le spalle ai vicini chiudendogli la porta in faccia.
Si presenta da lui un’anziana signora la cui nipotina è colpita da verruche, quando il figlio le sbatte la porta in faccia sente immediatamente provenire dalla cucina un rumore…. sotto al vecchio pentolone era apparso un piede infetto da verruche.
Nessun incantesimo funzionò per far sparire quel piede infetto e non poteva scappare dal pentolone che con il suo piede coperto di verruche continuava a seguirlo ovunque andasse…
Il giorno dopo bussò alla sua porta un vecchio che cercava il suo asinello, senza il suo aiuto non avrebbe potuto portare la sua merce in città e avrebbe sofferto la fame, il figlio ancora una volta sbattè la porta in faccia all’uomo… subito vide che il pentolone salterino ora aveva due piedi.
Nel corso della storia molti altri visitatori cercarono aiuto ma il figlio continuò a cacciarli senza sentire ragioni… Come va di moda nelle favole, il figlio continua a ricevere altri visitatori, ed occorrono un po’ di lacrime, del vomito, e un cane uggiolante prima che il mago alla fine soccomba alle sue responsabilità, e alla vera volontà di suo padre.
Rinunciando al suo egoismo chiama tutti gli abitanti del villaggio per offrire loro il suo aiuto, cura i loro malanni e nel farlo svuota il pentolone fino a che non salta nuovamente fuori la vecchia pantofola che ora calza a pennello al piede dell’ora silenzioso pentolone…
Infine i due camminano (e saltellano) verso il tramonto…
Una storia interessante e, a leggerla, molto ma molto particolare… in perfetto stile di JKR